«Dal 1° novembre 2025 è in vigore il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico: per la prima volta, baby-sitter, colf e badanti ottengono un aumento strutturale dei minimi retributivi, tutele reali per genitorialità e permessi, e un riconoscimento concreto della professionalità grazie alla certificazione. Una svolta che può rendere il lavoro di cura più giusto, trasparente e dignitoso.»
Il 28 ottobre 2025 è stato siglato l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico. Il nuovo CCNL vale dal 1° novembre 2025 al 31 ottobre 2028 e riguarda tutto il personale domestico — colf, badanti, baby-sitter, e collaboratori familiari in generale. GEPS+2filcams.cgil.it+2
Principali novità
-
Incrementi retributivi: per le baby-sitter conviventi inquadrate al livello “BS” è previsto un aumento di 100 euro lordi mensili. L’aumento sarà modulato progressivamente su quattro tranche: +40 € dal 1° gennaio 2026, +30 € dal 1° gennaio 2027, +15 € dal 1° gennaio 2028 e +15 € dal 1° settembre 2028.
-
Adeguamento inflazione / costo vita: il contratto prevede la revisione periodica dei minimi retributivi e dei valori convenzionali di vitto e alloggio, per tenere conto dell’aumento del costo della vita. GEPS+1
-
Indennità per formazione / certificazione: aumenta l’importo della “indennità di funzione / qualità” per chi possiede la certificazione professionale prevista (norma tecnica UNI 11766:2019). L’indennità mensile passa da 11 € a 30 €. filcams.cgil.it+1
-
Miglioramenti su permessi, genitorialità e tutele sociali: il nuovo contratto introduce (o rafforza) tutele per maternità, paternità e genitorialità, e dedica nuove disposizioni per permessi, anche per l’assistenza di familiari con gravi disabilità — un passo importante per un settore che spesso era escluso da molte tutele. filcams.cgil.it+2Studio Dr. Paolo Dalmaschio+2
Cosa significa per le baby-sitter
-
Un aumento reale e modulato del salario che riflette (almeno in parte) l’inflazione e il costo della vita.
-
Un riconoscimento maggiore della professionalità — grazie all’indennità per certificazione e alla valorizzazione della formazione. Questo può favorire la regolarizzazione del lavoro domestico ed elevare lo standard qualitativo del servizio.
-
Nuove tutele in termini di diritti sociali: maternità/paternità, congedi, permessi per assistenza a familiari con disabilità — aspetti che spesso erano assenti o lacunosi.
-
Per le famiglie-datori di lavoro: un invito a mettersi in regola, con contratti conformi al CCNL e retribuzioni corrette; questo aiuta anche a contrastare il lavoro “in nero” e a garantire trasparenza e correttezza.
Aggiungi commento
Commenti